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Contratto Formativo

 

Per una condivisione del progetto educativo, la scuola e la famiglia, ciascuna con la propria specifica funzione e competenza, sono invitate a collaborare ad un progetto coerente di educazione e formazione del bambino.


Per questo la nostra scuola dell’infanzia:

  • vuole affiancare e non sostituire l’opera educativa dei genitori, ai quali spetta il diritto primario per l’educazione dei propri figli
  • desidera tener conto delle esperienze che il bambino ha già maturato.

Il bambino trova così a sua disposizione una struttura che lo incoraggia a partecipare ad esperienze significative, in risposta ai suoi bisogni formativi ed educativi tra i quali:

  • Incontrare gli altri
  • Rispettare le regole per una buona convivenza sociale
  • Fare esperienze concrete
  • Valorizzare il gioco
  • Esprimere emozioni e sentimenti
  • Accettare e valorizzare la diversità
  • Sviluppare la creatività
  • Porre attenzione e portare a termine un compito assegnato

La Scuola è in stretto contatto con il Distretto Sanitario (logopedista, assistente sociale e assistente sanitario), con l’Istituto Comprensivo per progetti educativi di continuità scolastica, e con la Biblioteca Civica.
Partecipa inoltre al “progetto coordinamento”, il quale prevede un lavoro in rete con altre scuole del territorio, per un percorso comune di formazione e confronto.

La scuola materna dichiara che quanto è contenuto nella Carta dei Servizi resta a disposizione dei genitori e li rende così partecipi di quanto avviene nella scuola. I genitori collaborano prendendo consapevolezza di quanto esplicitato e del responsabile impegno.


 

GLI INSEGNANTI

Hanno il diritto:

  • alla libertà di insegnamento, cioè la libera scelta di strumenti e strategie idonee a favorire l’apprendimento e la conquista dell’autonomia di ogni bambino, vedere rispettata la propria persona e la propria professionalità dai bambini e dalle famiglie;
  • di avere i mezzi e le strutture adeguate a svolgere le attività didattiche proposte;
  • di usufruire della collaborazione degli enti extrascolastici;
  • di offrire un apprendimento adeguato alle capacità e potenzialità di ognuno, usufruendo degli apporti necessari (mezzi, strutture, personale, finanziamenti...);
  • di poter conoscere il percorso dell’alunno nei vari gradi di scuola (continuità educativa-didattica);
  • di poter contare sulla collaborazione della famiglia per la continuità educativa didattica.

Hanno il dovere:

  • di accogliere tutti gli alunni, senza distinzione, con i mezzi a disposizione per un inserimento ottimale;
  • di offrire agli alunni la possibilità di mettere a frutto le proprie potenzialità;
  • di informare i genitori sulla programmazione della sezione in generale e sui livelli di apprendimento e maturazione globale raggiunti nel corso dell’anno dal proprio figlio;
  • di vigilare e sorvegliare sulla sicurezza degli alunni;
  • di redigere i documenti scolastici di propria competenza.


 

I BAMBINI

Hanno il diritto:

  • di trascorrere il tempo scolastico in ambienti sani, puliti, sicuri e adeguatamente attrezzati;
  • di ricevere un pasto sano, buono e dieteticamente equilibrato per la loro età;
  • di essere posti al centro della programmazione educativa e didattica e dell’organizzazione scolastica: tutto il tempo trascorso a scuola deve essere funzionale alla qualità del progetto educativo;
  • di essere seguiti nei loro lavori e di essere rispettati nei loro tempi di apprendimento, per favorire il successo formativo;
  • ad essere rispettati come persone dagli altri bambini e dagli adulti che si occupano di loro;
  • di comprendere il significato di eventuali richiami diretti a correggere comportamenti inadeguati;
  • di intervenire nella conversazione e di essere ascoltati;
  • di essere sempre supervisionati e guidati, anche nei momenti di relativa attività autonoma;
  • al gioco libero e organizzato nei tempi e negli spazi stabiliti dall’organizzazione della scuola.



 

I GENITORI

Hanno il diritto:

  • all’accoglienza intesa innanzitutto come conoscenza delle situazioni famigliari e delle problematiche interne alle famiglie;
  • di conoscere le scelte pedagogico-educative e il livello di apprendimento e maturazione raggiunti dal figlio;
  • di essere informati sul programma didattico che l’insegnante intende svolgere ogni anno;
  • di uno scambio regolare e sistematico con l’insegnante a livello di colloquio personale;
  • di conoscere il menù del giorno e della settimana e, su richiesta, gli ingredienti principali usati;
  • di poter visitare, in occasioni stabilite, tutti i locali dove viene svolta l’attività scolastica dei propri figli;
  • di usufruire, previa richiesta e accordo sugli orari, dei locali della scuola per assemblee e riunioni.

Hanno il dovere:

  • di porsi in sintonia con la scuola, accettarne l’ispirazione cristiana, collaborare per la realizzazione del progetto educativo;
  • di essere, se possibile, elemento di supporto per la continuità orizzontale e verticale che si attua nell’istituzione scolastica;
  • di seguire costantemente i figli e partecipare alle riunioni indette dall’insegnante, dai rappresentanti di classe, dal Comitato di Gestione;
  • partecipare ad incontri di formazione o approfondimento sui temi di interesse che la scuola organizza; partecipare alle iniziative che la scuola promuove per coinvolgere i genitori in ricorrenze o momenti particolari della attività didattica;
  • di rispettare l’orario di entrata e di uscita dei bambini; avvisare preventivamente l’insegnante per eventuali eccezionali uscite anticipate e qualora sia una persona estranea al nucleo famigliare a prelevare il bambino;
  • di non disturbare l’attività didattica con richieste improvvisate o colloqui telefonici o personali;
  • di comunicare, telefonando alla scuola la mattina stessa l’assenza del proprio figlio, per facilitare l’organizzazione dei servizi e didattica; se la malattia si protrae per più di cinque giorni è necessario portare il certificato medico;
  • di rispettare le competenze e procedure vigenti, nella consapevolezza delle risorse e dei limiti della scuola, della libertà di insegnamento di ciascun insegnante, compresa la scelta di eventuali libri operativi;
  • di sensibilizzare il figlio al rispetto delle persone, della diversità, delle cose;
  • qualora si verificassero situazioni di disagio o incomprensioni, di parlarne prima con l’insegnante e solo successivamente con la Direzione o il Comitato di Gestione .


 

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